Siamo avvelenati dai pesticidi? Un test per bandire il diserbante della Monsanto

avvelenati dai pesticidiI pesticidi sono pericolosi.
Un numero sempre maggiore di studi scientifici riscontra che l’esposizione ai diserbanti può far insorgere il cancro e causare danni a diversi sistemi dell’organismo umano. Per ulteriori informazioni.
Nonostante i diserbanti costituiscono un pericolo per la salute vengono spruzzati nei terreni coltivati, nei parchi e nelle aree pubbliche.
Tra l’altro il rischio per salute umana non è trascurabile, in quanto il principio attivo dei pesticidi, nonostante la pubblicità ingannevole, non è facilmente degradabile. Infatti l’Ispra ha rilevato nelle acque superficiali della Lombardia la presenza del glisofato e del suo metabolita l’ampa pari al 18% e al 47% dei campioni.
I pesticidi, oltre a costituire l’asse portante di una agricoltura industriale dannosa per l’ambiente, finiscono nel cibo che mangiamo.
A marzo il notiziario dell’Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha annunciato che il 97,4% degli alimenti UE controllati conteneva tracce di pesticidi. Nonostante l’Efsa abbia dichiarato che la quantità riscontrata è risultata sotto il livello previsto dalla legge l’inquietudine rimane: chi ci assicura che nel nostro corpo non si annidi il cancerogeno principio attivo dei diserbanti?
Il pericolo dei pesticidi è talmente grave che l’Europa non si è potuta esimere dal legiferare in materia.
La Direttiva 2009/128/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio indica quanto non è ancora stato recepito dal Governo italiano. All’articolo 7 afferma: “Gli Stati membri adottano misure volte a informare la popolazione e a promuovere e agevolare i programmi di informazione e di sensibilizzazione e la disponibilità di un’informazione accurata ed equilibrata sui pesticidi per la popolazione, in particolare sui rischi e i potenziali effetti acuti e cronici per la salute umana, gli organismi non bersaglio e l’ambiente che comporta il loro impiego, e sull’utilizzo di alternative non chimiche”,e all’art. 14 specifica :“Gli Stati membri adottano tutte le necessarie misure appropriate per incentivare una difesa fitosanitaria a basso apporto di pesticidi, privilegiando ogniqualvolta possibile i metodi non chimici, questo affinché gli utilizzatori professionali di pesticidi adottino le pratiche o i prodotti che presentano il minor rischio per la salute umana e l’ambiente tra tutti quelli disponibili per lo stesso scopo”.

Alla luce delle indicazioni della Comunità Europea, in merito alla commercializzazione del glisofato, il Governo dovrebbe decidere tra due soluzioni immediate:

  • Fare proprio il principio di precauzione e metterlo al bando
  • Sospenderlo per un periodo di tempo necessario per svolgere delle analisi su un campione significativo della popolazione

Sospenderlo per un periodo di tempo necessario per svolgere delle analisi su un campione
Visto che al momento gli interessi delle multinazionali agrochimiche contano più della salute dei cittadini italiani, per fare pressione sulle autorità competenti in materia l’unica strada possibile rimane quella di effettuare un numero significativo di analisi indipendenti.

Fonte

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