Canada: vengono finalmente rivelati gli abusi contro la comunità aborigena

TRCUn bambino prelevato dalla sua abitazione e a cui è stato impedito di parlare la propria lingua madre. Una ragazza attirata nella stanza di un suo insegnante, dove poi è stata abusata sessualmente. Un ragazzo adolescente che ha subito percosse e umiliazioni e che ora, da adulto, vive ossessionato dai ricordi.
Queste sono solo alcune tra le migliaia di storie strazianti sentite alla Commissione di Verità e Riconciliazione del Canada, contro un sistema scolastico residenziale, di stampo clericale, finanziato dal Governo, per i popoli indigeni.
Dopo quasi quattro anni, dopo estenuanti visite a più di 300 comunità e migliaia di ore di strazianti testimonianze, l’udienza finale si è conclusa a Edmonton, domenica.
Per più di un secolo, i bambini aborigeni sono stati inviati a queste scuole, che avevano lo scopo di prepararli ed inserirli nella società bianca. Nel processo sono stati spogliati della loro lingua e della loro cultura, e molti sono stati sottoposti ad abusi emotivi, fisici e sessuali.
L’ ultima scuola residenziale è stata chiusa nel 1996, ma l’eredità che ha lasciato è presente più che mai.
La relazione finale della Commissione, che è stata istituita dal Governo canadese riunisce le storie dei sopravvissuti con milioni di documenti del Governo e della Chiesa.
Molti sostengono che le scuse, alle vittime, del primo ministro Stephen Harper, non valgono nulla e che le sue azioni non sono mai riuscite a garantire un rapporto armonico con i nativi del Paese.
Anche l’istituzione della Commissione stessa è stata fonte di conflitto.
Il governo federale ha bloccato il rilascio di alcuni documenti chiave, citando ragioni di riservatezza, che darebbero un quadro più completo di ciò che è accaduto in alcune scuole.
Gabrielle Scrimshaw fa parte di un certo numero di eminenti canadesi aborigeni che sostengono come la riconciliazione non sia possibile a meno che non venga resa pubblica tutta quanta la verità.
Ci sono migliaia di documenti che non possono essere consultati. E non ci viene detto il perché.” Queste le parole della Scrimshaw, capo dell’Associazione Professionale del Canada.
Questa è solamente una parte della storia. Da un punto di vista più ampio, includendo anche una prospettiva emotiva, abbiamo bisogno di svelare queste verità in modo da comprendere appieno la nostra storia canadese.
Uno fra le tante testimonianze ha come protagonisti alcuni sopravvissuti di una scuola, in Ontario, che affermano di essere stati costretti, dal personale scolastico, a sedere su di una sedia elettrica. Il Governo canadese è stato accusato di occultamento delle prove.
Al di là della Commissione, ci sono contenziosi in corso tra il governo canadese e gli indigeni su questioni come i diritti della terra e i diritti che riguardano la protezione ambientale, nonché casi di donne aborigene assassinate o scomparse. download
Più di 600 donne aborigene sono state uccise o sono scomparse nel corso degli ultimi decenni, con un tasso di gran lunga superiore alla media nazionale, secondo i dati dell’Associazione delle Donne Native del Canada.
La maggior parte dei casi documentati si è verificato nel periodo 2000-2010, a quel punto il Governo federale ha smesso di finanziare le ricerche e l’Associazione.
Scrimshaw afferma che il Governo non ha agito in buona fede e che le scuse del primo ministro sono inutili.
La Commissione, almeno, ha permesso ai sopravvissuti di raccontare la propria storia e di farla conoscere al mondo.
Come ha affermato Willie Littlechild, di professione commissario e un sopravvissuto, di fronte al The Canadian Press che le udienze della Commissione lo hanno aiutato nel suo cammino di guarigione.
Ronald Niezen, professore della McGill University, ha detto che uno fra i tanti compiti della Commissione è quello di sensibilizzazione l’opinione pubblica e creare un archivio delle memorie storiche delle vittime, in modo che il ricordo sia sempre vivo.
Questo aspetto rende differente la Commissione: le persone al suo interno stano attivamente cercando di comunicare le proprie intenzioni e iniziative. L’obiettivo diventa la sensibilizzazione del pubblico.” Queste le parole di Niezen, autore di un libro sulla Commissione.
La Commissione è il prodotto di un accordo legale e parte di un insediamento “class action” con il governo federale nel 2007.
A differenza della Commissione del Sudafrica o della Commissione di Riconciliazione di altri stati, le testimonianze riportate non possono essere utilizzate per un’indagine penale.
I responsabili non possono essere nominati, e la Commissione non può citare i colpevoli in giudizio.
I membri del personale della Chiesa scolastica governativa non si sono mai presentati.
Questa Commissione è stata progettata per dare ai sopravvissuti la possibilità di parlare in totale libertà, liberi anche dall’oppressione fisica dei loro carnefici.” ha affermato Niezen.
In tutto, circa 150.000 bambini nativi, Inuit e Metis sono stati portati via dalle loro case e almeno 4.000 sono morti nelle scuole.
Sette generazioni di aborigeni hanno attraversato il sistema scolastico residenziale. Si è affermato che ci vorranno altrettanti anni per dare il tempo alle vittime di ricucire le ferite.
Michael Champagne, organizzatore di un gruppo di giovani aborigeni a Winnipeg, ha affermato di aver sentito l’impatto che queste scuole hanno avuto sulla psiche dei giovani.
Sua madre era all’interno del sistema, e ha poi lottato per prendersi cura dei figli. Champagne ed i suoi fratelli sono stati presi in custodia da bambini, e alla fine lui è stato allevato da una famiglia a Winnipeg, lontano dalla sua comunità di origine.
Io non parlo la mia lingua madre. Queste scuole hanno tentato di uccidere tutte quelle parti “indigene” presenti nel bambino, allontanandoli fisicamente dalle loro comunità e dalle famiglie. Il risultato si manifesta in una generazione di genitori che non hanno una legame con i propri figli e che non sono riusciti a superare barriere linguistiche e culturali.
imagesChampagne ha affermato che le scuse del governo sembrano essere “insincere” e come sia un caso che il movimento di protesta nazionale degli aborigeni Idle No More sia nato due anni fa e che la vera riconciliazione non sarà possibile fino a quando la questione riguardo i decessi e le donne scomparse non verrà seriamente approfondita.
Per Scrimshaw e Champagne, le scuse e l’istituzione di una Commissione che abbia superficialmente indagato sulla questione, sono già la manifestazione di un primo passo importante per la riconciliazione fra il governo canadese e le tribù aborigene.
Le scuse sono arrivate di rimando dopo che i sopravvissuti sono riusciti a raccontare la propria storia. Proprio come qualsiasi genitore avrebbe detto al proprio bambino, vediamo come le azioni contino più delle parole.”

Anthea Favoriti

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