Depressione… Il rantolo dell’uomo moderno

DepressioneL’altro elemento caratterizzante l’uomo moderno, oggigiorno, è la facilità alla depressione. Tutti, tranne eccezioni vere e proprie, hanno accusato sintomatologie che potrebbero essere diagnosticate come eventi depressivi.
Sarebbe però utile diagnosticare l’etimologia del termine “essere privo di pressione = depressione”. Qual è la vera causa che produce questa pressione, la cui assenza è alla base di questa alienazione collettiva?
l’essenza medesima della società in cui viviamo, cioè la sua natura mercificatoria, delle dimensioni sociali, affettive ed individuali, necessita di una energia collettiva che possa garantire i livelli termodinamici, se mi si vuol passare questo paragone, che consentano alla nuova frontiera di ominidi di mantenersi su determinati stati.
Se avete presente l’esempio di un masso che necessariamente ricerca il punto di minima energia, e, quindi, rotolerà sempre, da un’altezza ad una profondità, avrete chiaro, per induzione, la tensione di tutti i sistemi, tra cui gli ambienti sociali, che è rivolta verso un minimo di energia. Ogni sistema, e quindi anche l’uomo, l’individuo, vuole posizionarsi a quel livello minimo di energia che gli permetta di vivere nelle medesime condizioni materiali!
DepressioneMinimo di energia, in concreto, significa godere del tempo. Fruirne come fatto individuale e collettivo, assaporare il riposo, gioire della grandezza degli eventi naturali, della lentezza, della capacità di respirare profondamente e a volontà.
In altri termini si potrebbe parafrasare questo discorso sostenendo che ci si avvicina ad una armonica posizione di equilibrio quando si rinunzia ad una eccedenza di elementi, costruiti artificiosamente per alzare quello stato energetico. Questa necessità indotta di beni, prebende, posizioni di privilegio e di dominio, sono l’evento che chiama “pressione” ovvero la necessità di avere incapsulata, in noi, la quantità di energia per superare i livelli di equilibri naturali e fornire il lavoro necessario per consumare e garantirsi, in altri termini, questi fatui elementi sociali.
Il capitalismo è sicuramente una delle leve fondamentali che sottendono a questa necessità di potenza perché costituisce una legge umana atta allo sbilanciamento di valore da molti a pochi.
Ne consegue che la depressione così come molti anni fa Carlo Marx definiva la religiosità è il moderno rantolo collettivo di impossibilità naturale a sostenere certe obiettivi imposti artificiosamente dalla società.
L’uomo che fino al secolo scorso guardava il cielo ed invocava Dio oggi consuma scatole di psicofarmaci e maledice la propria condizione sociale.

Luca Pastura

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