Euro si, euro no….chi avrà ragione?

Euro1.1Euro si, euro no… – Nelle prossime elezioni europee lo scontro principale sarà tra gli europeisti e coloro che invece sono contro l’Europa e contro l’euro. Il prossimo parlamento europeo rischia di essere a forte presenza del fronte anti-euro e si paventa una “grosse koalition” come quella italiana prima che Berlusconi passasse all’opposizione o tedesca. L’euro ha di certo diviso l’Europa in paesi forti e paesi deboli, in paesi del Nord e paesi del Sud, in PIIGS e paesi con economia forte come la Germania. Di certo un paese come l’Italia ha tanto da perdere dall’abbandono dell’euro soprattutto per il fatto che il debito pubblico rimane in euro se cambiamo moneta e poi svalutiamo. Però è anche vero che l’Italia non ha un’economia forte per sostenere una moneta forte come l’euro. Ad aggravare la situazione è il processo di globalizzazione e la presenza di paesi emergenti con manodopera a basso costo con conseguenze come la delocalizzazione di tante aziende che non riescono a sostenere un confronto ad armi impari.
Pensiamo anche al fatto che l’euro fa la fortuna delle aziende italiane più forti a discapito del resto del paese che invece soffre la crisi economica più grave dal dopoguerra e le misure di austerità e rigore volute dall’Europa. Fuori dall’euro sarebbe oltremodo difficile in un mercato globalizzato così aggressivo, ma allo stesso tempo è anche vero che in Italia sono in atto un processo di “deindustrializzazione” e un processo di “meridionalizzazione” in relazione all’Europa provocati entrambi da problemi italiani “ancestrali” come la bassa produttività e il carico fiscale molto alto sulle aziende e aggravati entrambi dalla crisi economica e dalle suddette misure di austerità e rigore. I costi per mantenere l’euro sono davvero molto alti se pensiamo poi al Fiscal Compact o all’impegno di mantenere il rapporto deficit/PIL sotto il 3%: vincoli questi ultimi che sembrano una vera e propria “camicia di forza” per il nostro paese.
Intanto il dibattito “euro si, euro no” si infiamma all’inverosimile sia in Italia che in altri paesi d’Europa e il fronte antieuro comincia davvero a far paura e lo si vede in Italia da come l’informazione generalista si sia schierata da tempo a favore dell’euro e dell’Europa contro coloro che invece si schierano sull’altro fronte, ossia partiti come Fratelli d’Italia, la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle.
Tanti premi Nobel invece si schierano contro l’euro e le misure di austerità e rigore come ad esempio Krugman.
Euro si, euro no….chi avrà ragione?

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