Postmoderno e postdemocrazia

Postmodernodemocratico1.1Come diceva Lyotard è finita l’epoca delle “grandi narrazioni”, dei grandi racconti: il comunismo, il marxismo, il fascismo, il nazismo.
Siamo nell’epoca del postmoderno in cui non ci sono più ideologie, in cui non c’è più destra e sinistra, in cui c’è solo un “grande vuoto” che la “società dell’immagine” sta provvedendo a colmare.
La società dell’immagine promuove “supereroi”, “idoli” da venerare, “icone pop”, “mitologie”, “sottoculture”: tutto ciò proviene dal mondo del cinema, dello sport, della moda, della politica , dell’arte etc. La società dell’immagine è “espressione e facciata” del “sistema-società” neoliberista e capitalista e contribuisce a diffondere il “pensiero unico”, “sommatoria” delle “verità molteplici” della società postmoderna.
Nella società postmoderna la politica non segue più le ideologie e non ci sono più partiti di massa.
Inoltre la politica è “suddito” dei “poteri forti”, delle banche, della finanza internazionale, delle borse, dell’economia e dei mercati.
La condizione di postdemocrazia.
In questa condizione di postdemocrazia non c’è partecipazione politica ed elettorale: c’è un alto astensionismo elettorale e un forte “disimpegno politico”. Da aggiungere che c’è un’abissale distanza tra la politica e i cittadini, tra la politica e la vita reale: una distanza e un vuoto tipicamente postmoderni.
Come conseguenza allora c’è la “morte della democrazia”, una condizione di postdemocrazia in cui la rappresentanza politica sembra superflua e il “gioco della politica” prettamente inutile.

Fonte

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