Recensione Thief

Recensione Thief 1.1Titolo: Thief
Data di uscita: 28 febbraio 2014
Genere: Stealth
Piattaforme: PC, PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360, Xbox One.
Team di sviluppo: Eidos Montreal
Modalità di gioco: Singleplayer
Distribuito da: Square Enix

 

 Il Trailer

Dopo molti anni di attesa i fan più accaniti del genere stealth potranno rimettere le mani su una delle saghe che più ha rappresentato questo genere nel corso degli anni.
Questo reboot, se così si può definire, è stato ancora una volta affidato ai ragazzi di Eidos Montreal, studio indubbiamente talentuoso e già famoso per l’ottimo Deus Ex Human Revolution, altro titolo con grandi attese e poche aspettative.
Discorso leggermente diverso per Thief, le aspettative dopo le varie presentazioni erano alte, ma soddisfare i fan più accaniti della saga non è impresa semplice anzi può essere causa di forte pressione mediatica.
Dopo diversi mesi di attesa eccoci mettere finalmente le mani sul nuovo titolo del ladro più famoso nella storia videoludica!

Recensione Thief 1.2Steampunk mi garba

Thief ricalca le ambientazioni dark e steampunk già viste nei titoli precedenti donando un aspetto strano ma curato all’ambientazione, andando quasi a solcare la sottile riga che divide la realtà dal fantasy.
Garrent è un abile ladro, ma durante lo svolgimento della storia non viene menzionato il motivo e le origini di tali abilità.
Garrett è un personaggio neutrale, né buono né cattivo, ruba perchè e ciò che gli viene meglio e gli permette di campare in modo dignitoso.
Tutto cambierà radicalmente per colpa di una ragazza zuccona e troppo impulsiva con cui ci troveremo a collaborare che dopo un colpo andato male ad una villa ci metterà fuori gioco per diversi mesi.
Al nostro risveglio ci ritroveremo con diversi poteri soprannaturali ed extrasensoriali.
Nel corso della nostra avventura ci ritroveremo a lavorare per diversi loschi personaggi incontrati per le strade o nelle locande che ci assegneranno missioni extra.
Grazie a queste missioni extra riceveremo denaro spendibile in potenziamenti, risorse e gadget utile, ma non necessario al completamento dell’avventura.
I gadget ci permetteranno di aprire passaggi secondari.
Tuttavia l’avventura principale è estremamente lineare, scordatevi i mille modi possibili per il raggiungimento di un obiettivo come succedeva in Dishonored.
La durata della campagna principale (con qualche missione secondaria) si attesta sulle 15 ore a difficoltà maestro.
Anche Thief si è modernizzato e per i meno abili è stata aggiunta una abilità chiamata concentrazione che evidenzierà tutti gli oggetti, gli interruttori e i nemici in zona.

Recensione Thief 1.3Ombra nella notte

Garrett si muoverà come un’ombra, emetterà pochissimo rumore nei movimenti e disporrà di grandi doti acrobatiche che gli permetteranno di scattare velocemente in caso di pericolo e addirittura arrampicarsi sugli edifici come un gatto.
Proprio sulle fasi platform vorrei soffermarmi maggiormente, in Thief assisteremo per la maggior parte dell’avventura a fasi platform fra edifici e strutture, purtroppo tutto questo avviene in modo semi-automatico (o dinamico come si suol dire) un po’ come si è visto in Assassin’s Creed annullando completamente la difficoltà di quest’ultime e limitando a strutture predefinite l’arrampicata.
Tutto avviene con la semplice pressione del grilletto destro, avrei preferito si fosse optato per un sistema manuale e questo sistema semi-automatico è un chiaro segnale di uscita frettolosa del titolo.
Garrett è anche un abile arciere, le frecce infatti hanno un ruolo centrale nel nostro arsenale e ne avremo a disposizione di diversi tipi tra cui frecce ad acqua, in grado di spegnere le fonti luminose o persino le torce tenute dai soldati, frecce con punta di ferro in grado di uccidere i nostri nemici e molti altri tipi che scoprirete man mano che avanzerete nella vostra avventura.
Ci sono tre tipologie di gameplay adottabili in Thief: Fantasma, Opportunista e Predatore.
Mentre nei precedenti capitoli l’IA era avanzata in quest’ultimo capitolo siamo di fronte a alti e abissi, le guardie sono circoscritte ad un’area, infatti ci basterà abbandonare il confine per far cessare l’allarme, ma purtroppo a volte basta salire su una cassa alta massimo 2 metri per far letteralmente rincretinire le guardie e fargli così perdere le nostre tracce.
Nella loro zona predefinita le guardie invece (sopratutto a difficoltà massima) sono estremamente abili nel scovarci, basterà il minimo suono oppure la minima esposizione ad una fonte luminosa per essere inseguiti da più di una guardia.
Un ladro non predilige assolutamente l’uso del corpo a corpo anche se quest’ultimo in Thief è presente, Garrett è impacciato e alle difficoltà più alte è impossibile fronteggiare con l’unica arma a nostra disposizione (un manganello di legno) le guardie sopratutto se in gruppo.

Recensione Thief 1.4La fretta è la peggiore nemica di un ladro

Come già accennato in precedenza Thief sembra essere stato rilasciato prematuramente e questo si nota anche nei caricamenti numerosissimi per tutto il corso dell’avventura e pure nell’esplorazione del mondo di gioco.
Il comparto grafico si attesta su livelli alti, le texture sono veramente ottime forse le migliori viste per ora e la definizione generale è elevata.
I giochi di luce e ombra sono ben fatti così come gli effetti di fumo e particellari.
Le superfici bagnati riflettono bene i riflessi dei temporali anche se l’acqua sembra a volte fin troppo statica.
Dove l’Unreal Engine 3 mostra i propri limiti sono le espressioni facciali e certi modelli poligonali più da old-gen che da next-gen.
Non sono rari anche i casi di framedrop che andranno in diverse occasioni ad intaccare negativamente il gameplay del titolo rendendolo in alcune occasioni frustrante.
Il comparto audio è insufficiente a causa di diversi casi di no-sync con il labiale, frasi ripetute all’infinito ed un doppiaggio degno dei B-Movie anni 80, consiglio caldamente di giocarlo in lingua originale.

Gaming e Oc

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