Recensione Watch Dogs

Watchdogs1.1Titolo: Wolfenstein: Watch Dogs
Data di uscita: 27 maggio 2014
Genere: Action
Piattaforma: PC (Windows), Xbox 360, Xbox One, PlayStation 3, PlayStation 4, WiiU
Team di sviluppo: Ubisoft Montreal, Ubisoft Reflections, Ubisoft Romania
Modalità di gioco: Singleplayer, Multiplayer
Distribuito: Ubisoft

Il Trailer

Al giorno d’oggi nessuno può fare a meno della tecnologia, tutti siamo completamente immersi in un sistema nel quale le informazioni viaggiano per il mondo a velocità inaudite, comunichiamo con i nostri cari anche se sono a distanze siderali e quasi tutto lo scibile umano è a portata di un clic. Ora immaginate che tutto questo sia monitorato, che tutti sappiano cosa mangiate, quante volte andate in bagno e qual’è il vostro conto bancario. Watch Dogs rappresenta questo, una Chicago “fantascientifica” dove tutti sono schedati e controllati grazie ad un sistema operativo: il ctOS. Ma come ben sapete nessuna rete è sicura, nemmeno quella del ctOS e dei malintenzionati con buone capacità possono entrare nella vostra vita e distruggervela. Probabilmente quando finirete di leggere questa recensione cancellerete tutti i vostri dati dai social network, ma siete sicuri che basterà?

E alla fine arriva Aiden

Watch Dogs era stato annunciato all’E3 di due anni fa, i pochi secondi di gioco mostrati avevano fatto salire la scimmia a tutti, tanto era innovativo e bello visivamente. Poi venne l’annuncio che il gioco sarebbe stato rimandato, susseguirono suicidi di massa e insurrezioni nei confronti di Ubisoft. Infine il 27 Maggio dell’anno del Signore 2014 il gioco uscì, pronto ad essere spolpato dalla masnada di appassionati gonfi di hype. Aiden Pearce era finalmente arrivato sui nostri monitor pronto ad hackerare tutto quello che gli veniva a tiro.

Watchdogs1.2Un hacker molto sentimentale

L’affare del Merlaut doveva essere semplice: il piano era perfetto e Damien era uno degli hacker migliori sulla piazza. E poi ci sono io, Aiden Pearce il jolly tuttofare di questa bella serata. Ma ecco che succede l’imprevedibile: c’è qualcun’altro, il piano è andato a puttane, meglio darsela a gambe. Ero uno stolto a pensare che fosse finita lì, un tizio ha sparato alla mia macchina e nell’incidente è morta mia nipote…la mia Lena! È morta per colpa mia, era innocente. Non posso rimediare, ma posso fare giustizia: da oggi Chicago mi conoscerà con un nuovo nome: il Giustiziere e sarò spietato verso tutti coloro che metteranno in pericolo la mia famiglia o qualsiasi altro innocente. E soprattutto scoprirò chi ha ucciso la mia piccola nipotina.
Incoerenza Artificiale
Il potentissimo smartphone di Aiden possiede un’indispensabile funzione in grado di “profilare” ogni passante e di poter quindi osservare tutte le informazioni riferite ad essi. Non di rado vi capiterà di trovare delle incoerenze veramente esilaranti. Veterani della milizia col morbo di parkinson, malati di HIV che donano sangue oppure attivisti per la pace che parlano di traffico d’armi. È proprio vero che questa società è marcia fino all’osso.
L’incipit di Watch Dogs è banale, troppo banale: un affare fallito e un innocente morto, in questo caso una bambina di appena 6 anni. Aiden, prima criminale senza tanti scrupoli, si mette tutto alle spalle diventando il Giustiziere, un punitore che segue solo la sua legge morale. Ma Aiden è un personaggio un po’ meno banale, un abile mercenario e un hacker capace con il suo smartphone di piegare la città al suo volere.
Il reale problema del background narrativo del gioco è la piattezza e la prevedibilità, oltre ad una banalità disarmante. Bisogna però fare un plauso ad Ubisoft per la regia, che alterna momenti drammatici ben riusciti ad altri più action che fanno salire il livello corporeo di adrenalina. I personaggi sono carismatici, ma soffrono inseriti in un contesto narrativo così povero. Abbiamo Jordi Chin, il classico mercenario che si vende al miglior offerente con una moralità che rasenta lo zero e con un’ironia irresistibile; poi abbiamo T-Bone un genialoide un po’ schizzato con grandissime abilità da hacker. Insomma le controparti che spalleggiano Aiden sono di qualità e forse anche una spanna sopra a Pearce stesso, che non brilla a livello di puro carisma.
Chicago è stata ricostruita da Ubisoft in maniera certosina con una patina anche di fascino cyberpunk. Ogni vicolo, ogni strada, ogni casa è controllata da telecamere, ci sono antenne e monitor dappertutto, un vero e proprio affresco distopico. Il tutto è sotto il controllo della Blume, l’agenzia che ha sviluppato il ctOS che asserve tutta Chicago. Per fortuna un drappello di hacker conosciuti come DedSec hanno preso le parti dei cittadini boicottando con ogni tecnica possibile gli affari della Blume. Proprio loro ci forniranno un aiuto fondamentale per aumentare il nostro controllo sul ctOS e diventare invincibili, o quasi.
La trama si dipana attraverso cinque capitoli in crescendo per una durata compresa tra le 15 e le 20 ore, tutto sommato un bel traguardo visto che le attività secondarie vi prenderanno almeno un’altra trentina di ore.

Watchdogs1.3Uno smartphone per domarli tutti

Se voi mi chiedeste chi è il reale protagonista di Watch Dogs io ovviamente non risponderei Aiden Pearce, bensì il suo smartphone. Da quest’ultimo, infatti, provengono tutti i “poteri” di Aiden, che è in grado di controllare praticamente tutto. Sia che ci troviamo a bordo di una fiammante sportiva, che dietro una copertura crivellata dai colpi nemici, saremo in grado di influire sugli accadimenti tramite la semplice pressione di un tasto, lo scenario che ci si prospetterà davanti ci ricorderà spesso “Una settimana da Dio”. Ma il gameplay non è solo questo.
Partiamo dalle fasi di shooting, decisamente ben realizzate e godibili. Aiden è un bravo tiratore, ma le sue doti da hacker trovano un posto in ogni situazione. Quando ci troviamo a sparare possiamo influire sia sull’ambientazione di gioco alzando coperture, provocando esplosioni e via di questo passo, sia sui nemici stessi, distraendoli oppure facendoli saltare in aria con le loro stesse granate. L’ampio armamentario disponibile ci aiuterà invece nel fare il lavoro sporco: uccidere “manualmente” i nemici è piuttosto semplice grazie all’abilità Concentrazione di Aiden, che ricorda molto il Bullet Time di Max Payne 3, e ad un sistema di coperture molto versatile che funziona abbastanza bene. Le fasi appiedate contro nemici molteplici possono essere affrontate anche in maniera stealth, usufruendo dell’atterramento a manganellate del buon Aiden oppure di armi con il silenziatore e, soprattutto per colpa di una intelligenza artificiale non molto reattiva e attenta e ad una cronica scarsità di tipologie di nemici, non risulteranno mai frustranti e anzi daranno parecchie soddisfazioni.
Le fasi in macchina, invece, funzionano un po’ meno a causa di un sistema di guida difficile da padroneggiare agli esordi e sempre un po’ ostico nel corso dell’avventura. Durante gli inseguimenti o le fughe Aiden Pearce non potrà sparare dal finestrino, disporrà comunque di un arma altrettanto letale, se non di più. Grazie all’onnipresente smartphone l’intera rete stradale di Chicago sarà ai nostri ordini: potremo alzare ponti, far esplodere tubature oppure modificare il colore dei semafori a nostro piacimento.
Tuttavia in Watch Dogs non ci sono solo inseguimenti e sparatorie, l’hacking infatti apre le porte a numerosi puzzle ambientali nei quali dovremo passare da telecamera a telecamera per riuscire ad aprire una porta o ad hackerare un computer.
Ehi tu, vuoi fare un bel viaggetto?
Mai provata una droga digitale? Be’ in Watch Dogs è possibile farlo semplicemente aprendo lo smartphone. I minigiochi sono 4. Abbiamo Madness, che ci vede a bordo di un’infernale automobile col compito di falciare orde di spiriti; Spider tank, a bordo di un temibile carro armato a forma di ragno dovremo creare più scompiglio possibile e cercare di sopravvivere alle forze di polizia sempre più numerose; Alone, che ci proietta in una versione di Chicago dominata da robot, avremo il compito di hackerare dei terminali, nel farlo però dobbiamo avere un approccio stealth per evitare di essere scoperti e uccisi e poi c’è Psychedelic, secondo me il digital trip meglio riuscito, bisognerà saltare su enormi fiori che spuntano dal terreno in una versione “psichedelica” di Chicago.
Inoltre in alcuni tipi di violazioni sarà necessario collegare un punto A ad un punto B grazie ad alcuni elementi di forme diverse da ruotare. La reiterazione troppo eccessiva (soprattutto nelle missioni secondarie) fa perdere l’appeal iniziale di questi puzzle, che verranno ben presto bollati dal giocatore medio come noiosi.
Tutto ciò che faremo, dalle missioni principali a quelle secondarie, verrà ricompensato con dei punti esperienza che ci garantiranno di acquistare abilità da un ampio skill tree, che dà uno stampo GDRistico ben integrato e che dona più varietà soprattutto negli hacking. Nonostante il titolo sia pieno zeppo di cose da fare, gli sviluppatori hanno avuto il merito di non far annoiare quasi mai durante le missioni principali, che quasi sempre offrono spunti di gameplay differenti. Le missioni secondarie invece soffrono un po’ sotto questo punto di vista, dato il loro numero considerevole, garantendo comunque divertimento per un buon numero di ore.
Watchdogs1.4Continuando a parlare di attività secondarie posso citare le attività “minori” come ad esempio QR code da inquadrare con la giusta telecamera oppure punti in cui è possibile spiare la gente entrando virtualmente dentro casa loro. Tutte queste attività saranno visibili sulla mappa sbloccando delle antenne del ctOS che riveleranno anche dei covi in cui è possibile spostarsi velocemente. La mappa di Chicago ha delle dimensioni non troppo estese per un free roaming e sarete in grado di girarla in poche decine di minuti, tuttavia sareste stupidi a non intrattenervi per almeno una volta in bar oppure sale da poker per provare i numerosi minigiochi sparsi sulla mappa. A questi minigiochi “reali” si aggiungono quelli virtuali attivabili dallo smartphone stesso: in uno si devono debellare degli alieni provenienti da alcuni portali, in un altro si devono raccogliere delle monete in una sorta di corsa free run a tempo (Aiden non ha l’agilità di un Assassino, ma riesce solo a scavalcare superfici alte poco più di lui). Oltre questi minigiochi ci sono i più carismatici trip digitali, di cui vi parlo in un box.
Per concludere questo paragrafo con un giudizio più organico posso dire che Watch Dogs è veramente divertente da giocare. Gli si può fare qualche appunto sull’estrema facilità e su una ripetitività che alla lunga esce fuori con forza, ma quando starete hackerando mezza Chicago passerà tutto in secondo piano.

Chicago è bella, ma non troppo

Prima dell’uscita del gioco molti utenti si erano lamentati perchè, vedendo gli ultimi trailer di Watch Dogs, si denotava un certo distacco rispetto alla versione mostrata all’E3 2012. Gli sviluppatori asserivano che questo downgrade non c’era stato, ma dopo aver giocato per una buona quantità di ore il titolo posso dirvi che hanno spudoratamente mentito. Chicago è molto bella da vedere, intendiamoci, il Disrupt Engine ha una gestione delle luci eccezionale, per non parlare dell’acqua e delle rifrazioni sul bagnato, tuttavia quello che abbiamo visto a Los Angeles due anni fa non è neanche
Io sono il Giustiziere!
Watch Dogs è sparatorie, inseguimenti, hacking e…reputazione. Ebbene sì, il nostro Aiden ha un nome da difendere e potrà guadagnare reputazione sventando crimini e salvando passanti. Sarà invece molto semplice perderla, basterà uccidere passanti o poliziotti, o entrambi. Cosa fa la reputazione? Permette di assoldare alleati? Ci garantisce più punti esperienza? Niente di tutto questo, semplicemente i passanti chiameranno meno spesso la polizia e appariremo più sporadicamente nei notiziari (?!). inutile e tediosa da mantenere, visto che i passanti di Chicago hanno tendenze suicide.
lontanamente paragonabile a quello che abbiamo tra le mani ora. Le texture, invece, non brillano per dettaglio e durante le ore diurne appaiono un po’ slavate e poco dettagliate. È durante la notte che Chicago dà il meglio di sé, apparendo un’altra città, molto più dettagliata e bella. Un plauso va fatto anche alle animazioni dei personaggi, soprattutto quelle di Aiden, molto fluide e realistiche, che soffrono, però, alcuni problemi nelle fasi di corsa più concitate. La fisica avrebbe necessitato di essere rivista un po’ a fondo, poichè pali, cabine telefoniche e così via, cedono al minimo contatto o ignari passanti volano letteralmente quando colpiti ad alta velocità. Le autovetture hanno differente peso e fisicità, dipendenti dalla stazza ovviamente: con un tir distruggerete tutto quello che si para davanti, mentre una moto si fermerà al minimo intoppo. Con qualsiasi veicolo andrete in giro, però, sembrerà sempre che le altre vetture siano fatte di cartapesta, anche se il modello è identico al vostro.
In Watch Dogs è quasi tutto molto bello da vedere, ma per essere goduto al meglio serve un PC bello potente, anche in virtù di un’ottimizzazione piuttosto lacunosa. Con un PC di fascia medio-alta sono riuscito a settarlo ad una qualità compresa tra Ultra e Alto, con un framerate piuttosto stabile intorno ai 30 frame per secondo. Impostando tutto al massimo, invece, si presentano molti problemi di stuttering, soprattutto durante le fasi di guida. Ubisoft ha promesso una patch per risolvere questi problemi, ma sinceramente ci siamo stancati di questa situazione, che continua a reiterarsi per ogni lancio di titolo tripla A della casa francese.

Chi non hacka in compagnia non è figlio di Maria…

In Watch Dogs abbiamo la possibilità di scorrazzare per Chicago anche in compagnia, spesso non piacevole. Il comparto multiplayer, pubblicizzato con veemenza da Ubisoft, è abbastanza innovativo ed interessante. Le modalità sono diverse, sicuramente la più interessante è Hacking Online, una sorta di nascondino dove l’attaccante deve riuscire a violare ed installare una backdoor nello smartphone del difensore, mentre quest’ultimo deve trovare l’hacker usufruendo di tutti i mezzi a disposizione e poi ucciderlo. La cosa “bella” è che un hacker potrà invaderci in qualsiasi momento di gioco
Radio ctOS
Watchdogs1.5In Watch Dogs è disponibile una media app con cui riprodurre canzoni, che allieteranno i nostri viaggi in automobile. Non ci saranno più radio (il ctOS ha il monopolio) e non aspettatevi la quantità pantagruelica di brani vista su GTA, ma la quantità e qualità sono più che buone. Sarà possibile rubare brani dai passanti grazie ad una applicazione specifica e poi sentirceli comodamente sulla nostra automobile.
Il doppiaggio italiano, invece, è buono con qualche problema nella gestione del volume. Alcune voci sono trite e ritrite, ma lo sappiamo che nel belpaese abbiamo una carenza cronica di doppiatori.
(tranne durante le missioni) e non ci sarà nessuno stacco tra multiplayer e singleplayer. Un’altra modalità selezionabile dal menù del nostro smartphone si chiama Pedinamento Online, è simile all’Hacking Online, ma in questo caso dovremo semplicemente osservare il bersaglio che tenterà di liberarsi di noi uccidendoci o fuggendo. Le modalità a più giocatori comprendono Corsa Online, dove diversi piloti si danno battaglia per le strade di Chicago attraverso dei Checkpoint per arrivare primi al traguardo, non sempre con lealtà e poi c’è Decodifica Online, nella quale un giocatore o una squadra devono impossessarsi di un file e decodificarlo mentre lo difendono. Un’altra modalità permette di esplorare liberamente Chicago insieme ad altri giocatori, ma è piuttosto inutile e noiosa. Per tutti i possessori di un tablet, invece, è presente un’app che permette di lanciare contro il giocatore schiere di poliziotti e di hackerare ogni cosa per impedire che arrivi al traguardo superando tutti i checkpoint. L’ho provata un paio di volte dalla parte del fuggitivo, ma ci sono evidentemente dei problemi poichè nessun giocatore da tablet mi lanciava contro nulla o tentava di fermarmi.
Il comparto multiplayer di Watch Dogs è divertente e innovativo, ma con evidenti problemi di matchmaking e di lag. Per entrare in una partita dovrete selezionare una modalità dal menù del vostro smartphone che inizierà a cercare una partita. Questa ricerca nella maggior parte dei casi va dai 2 ai 5 minuti per le modalità con più giocatori e solo dopo circa due giorni dopo il lancio sono riuscito a connettermi, causa problemi ai server Ubisoft. Certo è apprezzabile l’idea d’integrare così profondamente il multiplayer al singleplayer, tanto che non ci sarà uno “stacco” tra le due modalità, ma una volta che qualcuno vuole dedicarsi interamente alle scorribande in compagnia avrà qualche problema di troppo, intrinseco nel sistema di matchmaking.

Gaming & Oc

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