Sabrina Stoppa parla di libera informazione

Intervistasabrinastoppa1) Perché l’Italia secondo te è oltre il 40esimo posto come libertà di stampa?
Perché in Italia, giornali, radio, TV… sono nelle mani e controllate da coloro che detengono il potere e hanno tutto l’interesse a fare l’informazione come più conviene a loro. La maggior parte delle informazioni che passano (a meno che non siano calcio, gossip o simili), ormai sono manipolate e filtrate da chi detiene il potere che decide a priori che informazioni dare e in che modo.

2) Cosa significa per te libera informazione?
Di getto direi ormai un’utopia. Nel nostro paese, non per niente come ci hai ricordato te poco fa, siamo oltre il 40esimo posto per quanto riguarda la libera informazione, che secondo me, dovrebbe essere rappresentata dalla possibilità di poter fare informazione senza nessuna manipolazione da parte di chi detiene il potere e ha tutti gli interessi nel farla. Poter scrivere le proprie “verità” liberamente dovrebbe essere la base di un paese democratico e aperto al libero confronto. Se ciò non è, secondo il mio punto di vista, non possiamo parlare di democrazia.

3) Come giudichi il proliferare di tanti blog e siti di controinformazione?
Secondo me è sintomo che ormai, nel nostro paese, c’è una vera e propria “sete di informazione”. Informazione seria (no gossip o calcio o similari), notizie che veramente interessano, che riguardano tutti noi, cosa succede intorno a noi e non a “casa della Belen”. Ormai le grandi testate ci bombardano di notizie che non interessano, per riempire gli spazi a discapito invece di ciò di cui realmente dovremmo essere informati ma non ci informano.

4) E’ importante dire la verità?
E’ importante, in un paese che si definisce democratico, poter raccontare la propria verità. Nessuno ha la “verità assoluta in tasca” ma è importante che ci sia un libero confronto, che ognuno di noi possa scegliere su cosa informarsi, ma ciò non può avvenire se tante informazioni vengono taciute a priori per dettami delle lobby di potere che fungono da filtro decidendo quali notizie (informazioni) far passare e quali no.

5) Per te “silenzio mediatico” cosa vuol dire?
Per me il “silenzio mediatico” è sinonimo di omertà, di complicità. Come succede, per esempio, nella vita quotidiana in molti casi di cronaca. E in questo nel nostro paese dovrebbero darci il primo posto e un premio per come siamo abili ad attuarla. Quando sentiamo notizie di cronaca siamo tutti pronti a dire: “Possibile che nessuno ha visto niente? Che nessuno sapesse?” Per l’informazione è la stessa cosa: “Possibile che nessuno ha sentito niente? Possibile che nessuno ne fosse informato?” Ecco che, “silenzio mediatico” e “omertà” sono sinonimi.

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