E se i nostri oggetti fossero di cartone?
E se i nostri oggetti fossero di cartone?
Chris Gilmour (Manchester, 1973) è capace di trasportarci al confine tra illusione e realtà con le sue insolite sculture in cartone riciclato, attraverso le quali vuole ironicamente far risaltare il forte legame tra uomo e oggetto di uso quotidiano. Il materiale utilizzato da Gilmour è il semplice cartone da imballaggio, intagliato per mezzo di un bisturi e tenuto insieme con della colla fissante.
Dagli animali dei tentativi iniziali, Gilmour passa ad una serie di oggetti di uso domestico di piccole dimensioni, con svariate citazioni di oggetti-culto del Design Italiano anni ’50 e ’60 (la moka, la macchina da scrivere Olivetti, …).
Le opere più recenti, sono invece più grandi e spaziano dagli strumenti musicali, alle biciclette, alle automobili, fino ad esempi di architettura religiosa ironicamente dissacrata dall’uso del cartone riciclato.
E’ ormai impossibile negare quanto l’espressione della propria personalità sia legata ad oggetti tecnologici e a prodotti di tendenza in cui purtroppo dobbiamo identificarci. Questa è l’illusione del nostro secolo, sempre più alimentata dall’eccessivo consumismo. L’obiettivo di Gilmour è proprio quello di mettere in risalto la superficialità e la transitorietà della cultura contemporanea evidenziando il falso legame che stabiliamo con i nostri oggetti riempiendoci di pura illusione.
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