Le rivelazioni del pentito Calcara, la mafia e la struttura (il quarto livello) da cui dipende

Pentitocalcara1.1ll pentito Vincenzo Calcara, è l’uomo che avrebbe dovuto uccidere Paolo Borsellino, ma quando lo conobbe decise di pentirsi e di collaborare con la giustizia.
In una recente intervista con Gea Ceccarelli per il quotidiano online “Articolo Tre“, ha ricordato di quando rivelò l’esistenza a Borsellino di quelle che chiamò le “cinque entità” che influenzano negativamente l’Italia: Cosa Nostra, la massoneria deviata, il Vaticano deviato, i servizi segreti deviati e la ‘ndrangheta.
Inoltre afferma che il magistrato trovò le prove di ciò e le sottopose all’Alto Commissariato Antimafia, ma fu tradito dal commissario Angelo Finocchiaro, diventato dopo la morte di Borsellino capo del Sisde e in seguito indagato per degli scandali negli stessi servizi.
La rivelazione delle cosiddette “cinque entità” è da integrare con quello che il giornalista di Rai News 24 e scrittore Maurizio Torrealta ha chiamato il “quarto livello“, ovvero ciò che sta dietro la criminalità organizzata.
Come molti studiosi e storici hanno rilevato, c’è un sottile filo che lega la criminalità organizzata e le sue varie forme (camorra, ‘ndrangheta, Cosa Nostra, Sacra Corona Unita) a fazioni deviate della massoneria,del Vaticano e dei servizi segreti.
Pentitocalcara1.2La strategia della tensione, gli anni di piombo e le stragi del 92 che hanno insanguinato l’Italia sono strettamente collegate.
In quasi tutti questi episodi vi si scorge lo zampino di certi servizi segreti deviati, della loggia P2, di organizzazioni come Gladio o di quella che è stata definita la struttura dell’Anello (chiamata anche “Noto Servizio“), vi è il ruolo del terrorismo di destra (nero) e di sinistra (rosso) e tanto altro.
Ciò che accomuna tutti questi episodi e intrecci è precisamente il ruolo subalterno che l’Italia ha nei confronti degli USA.
Difatti personalità della politica e dell’economia che miravano a rendere indipendente e libero lo Stivale come Aldo Moro e Enrico Mattei per citarne qualcuno, vennero uccisi o morirono in circostanze mai chiarite.
Essenzialmente dal dopoguerra l’Italia è una colonia statunitense, e una prova evidente di ciò sono le armi atomiche e le 113 basi militari ancora presenti sul territorio.
Per quanto riguarda la mafia un’elemento storico fondamentale è costituito dallo sbarco in Sicilia del 19 luglio 1943.
Difatti questo fu organizzato dalla Cia grazie anche ai mafiosi (tra cui Lucky Luciano) che erano stati esiliati dall’Italia e avevano trovato rifugio negli USA.
Con il ritorno dei vertici mafiosi in Italia, fu deciso che essa dovesse mantenere “l’ordine” e salvaguardare la colonizzazione dell’Italia, insieme a vertici deviati dei servizi segreti (dipendenti dalla CIA), logge massoniche deviate come la P2 (tra l’altro Licio Gelli, il fondatore di essa, aveva lavorato per gli stessi servizi segreti statunitensi), fazioni deviate del Vaticano che avevano collaborato con la CIA (come nell’operazione “Ratline“) e occasionali gruppi amati e terroristici di destra o sinistra estrema (da personaggi come Junio Valerio Borghese ai vari Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale, NAR, Prima Linea, Brigate Rosse e così via).
Pentitocalcara1.3Con la strage di Portella delle Ginestre (1947) iniziò la strategia della tensione, grazie alla quale gli USA riuscirono ad assicurarsi e consolidare il controllo sull’Italia, a cui al tempo era interessata anche la defunta URSS, attraverso partiti e formazioni politiche che dipendevano in buona parte da essa (come il PCI e altre formazioni di sinistra radicale).
Finita la guerra fredda, personaggi scomodi che avevano capito come stavano le cose, come Falcone e Borsellino, vennero eliminati e da quel periodo in poi la resistenza contro la colonizzazione statunitense si fece sempre più tenue.
Un’altro personaggio da ricordare tra i tanti, è indubbiamente il sindacalista Pio Della Torre, ucciso nel 1982 dalla mafia mentre stava indagando sulla costruzione della base militare della NATO a Comiso.
Oggi più che mai, è necessario proporre una lotta contro la mafia che vada a colpire anche i livelli più alti, senza i quali sarebbe molto più facile fronteggiare la situazione.
Come disse Giovanni Falcone: “La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.”
Speriamo che questa sua fine sia vicina.

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