Come un coriandolo … al Carnevale di Viareggio

carnevaleviareggioCarnevale di Viareggio – Riprendendo le parole di una celebre canzone Viareggina: “Come un coriandolo vorrei poter volare insieme a te …”, la città di Viareggio in questo periodo, come ogni anno, si colora di allegria e dà il benvenuto al Re Carnevale. Per l’esattezza, in questo 2014 si sono già svolti i quattro corsi mascherati e l’ultimo si svolgerà Domenica 9 Marzo, segnando la chiusura della manifestazione. Occorrerà attendere un altro anno prima di poter vedere sfilare nuovamente i carri allegorici sui viali a mare. Al carnevale di Viareggio accorrono persone da qualsiasi parte d’Italia, ma anche dall’estero, tanto è vero che le danze del 2014 sono state aperte da bande arrivate persino dalla Germania!
Tuttavia occorre fare qualche premessa per chi non conoscesse ancora molto bene questa importante festa: tutto ebbe inizio nel 1873, quando alcuni ricchi borghesi sfilarono con le carrozze addobbate per protestare contro le tasse troppo gravose. Da quel giorno questa festa è cresciuta sempre più, costretta solo a prendersi una “pausa” di sei anni nel periodo bellico che vide la prima guerra mondiale come protagonista e successivamente anche durante la seconda guerra mondiale. Nel 1921 la festa riprese, più forte che mai, crescendo negli anni ed arrivando ad essere come oggi la conosciamo, con i famosi carri in cartapesta. C’è da meravigliarsi a pensare che da elementi così semplici, quali acqua, colla, gesso e carta si riesca a costruire delle maschere così imponenti, colorate ed ogni anno sempre più ricche di movimenti. I corsi, che si tengono ogni Domenica ed il Martedì grasso, iniziano generalmente a Gennaio-Febbraio e si dilungano per un mese, accompagnati da veglioni e feste rionali serali. Per i più curiosi e appassionati, il carnevale non si svolge solo in questo periodo, ma c’è la possibilità di assistere ai lavori in corso, nella così denominata, Cittadella del carnevale: una struttura enorme, con molto spazio all’aperto e tanti hangars che ospitano i lavori in cartapesta, una sorta di città nella città, visitabile singolarmente o in gruppi, quando lo si desidera e senza alcun biglietto d’ingresso.
Inoltre non si può dimenticare “Burlamacco”: la maschera ufficiale del carnevale viareggino, un simpatico personaggio vestito di bianco e rosso, sempre accompagnato da un mantello nero. Il suo nome è già una premessa, deriva infatti da “Burla” e “smacco”, cioè uno scherzo, come si suole dire: “A carnevale ogni scherzo vale.” Il medesimo, nato solo nel 1930, è sempre accompagnato da Ondina: una fanciulla solare di celeste e rosso vestita, il suo nome richiama probabilmente il mare, altro protagonista di questa piccola, ma preziosa, cittadina. In suo onore viene celebrato il “Festival di Burlamacco”, dove vengono selezionate le canzoni che accompagneranno il Carnevale dell’anno in corso. Questo 2014 il festival ha visto la sua ottava edizione, dal titolo “Il Carnevale ha bisogno di eroi!” Lo spettacolo si è tenuto per due sere consecutive, i primi giorni del mese di Febbraio al teatro Jenco della città e ha visto in gara ben quattordici canzoni. Un grande lavoro, portato avanti da un gruppo di persone innamorate della loro città, ma che, soprattutto, merita dirlo, donano il ricavato dei biglietti in beneficenza ad associazioni del posto che si occupano di anziani o malati.
La bandiera Burlamacca, ideata nel 1961 da Giulio Bonetti e Giorgio Bini, è il distintivo di queste persone, che si fanno chiamare “Carnevalari” e lo sono, di nome e di fatto, lavorando gratuitamente dietro a questi progetti. Il movimento dei Carnevalari è di tipo culturale e nasce con l’intento di diffondere “il manifesto dei carnevalari”, cioè una serie di principi che rendono, chi li mette in pratica, un vero carnevalaro. (Per info: www.carnevalari.it). Per chi ancora non avesse avuto modo di “imbattersi” nella “Marameo”, o più comunemente conosciuta Burlamacca, si tratta di una simpatica bandiera, rappresentante il volto di Burlamacco, ideata in modo tale che, sventolando, sembra fare un simpatico sberleffo a chi la guarda, per l’appunto definito “Marameo”. La Burlamacca ha fatto il giro del mondo, arrivando persino in Australia e Cina. Con la medesima rappresentazione realizzati gadgets come le Burla-cover, per i più tecnologici.
Certo qualcuno ha tentato di ricopiare la Burlamacca, con scarso successo, mettendone in giro false copie ritoccate. Nulla di preoccupante, basta fare solo un poco di attenzione quando si decide di acquistarla, anche perché, inutile dirlo, il ricavato delle vendite è, ancora una volta, devoluto in beneficenza.
E allora non ci resta che augurare a questi ragazzi buon lavoro e, a tutti voi, buon carnevale!

Katia Pellegrinetti

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