David Suzuki ci racconta degli alberi OGM

David Suzuki

Davi Suzuki – Gli OGM nel nostro cibo sono un enorme esperimento che viene fatto sulla umanità, senza consenso e senza che venga reso del tutto noto.
Anche se l’industria BIOTECH continua a dire che i prodotti OGM sono sicuri, la verità è che nessuno sa quali saranno gli effetti a lungo termine, perché nessuno ha fatto gli studi necessari
Forse non sapete che la folle sperimentazione genetica non si limita solo al cibo.
Oltre ad essere usata per produrre medicine e “pesce Frankenstein”, costoro hanno anche creato banana che contengono vaccini, uova alla chemioterapia e persino gatti fosforescenti ed altro ancora.
Per quanto raccapriccianti queste cose siano, l’applicazione che potrebbe avere massima forza per un disastro globale riguarda gli alberi OGM, creati per servire i bisogni dell’industria della carta.
La deforestazione è già un enorme problema e l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è stressare ulteriormente le nostre preziose foreste naturali e la flora e la fauna che da esse dipendono.
Nell’eccellente documentario che segue (A Silent Forest. The Growing Threat, Genetically Engineered Trees) si discute su come gli alberi OGM possono influenzare in modo avverso i sistemi ecologici su grande scala, con degli effetti che sono potenzialmente catastrofici. Il documentario è principalmente commentato dal Dr David Suzuki, un genetista che ha vinto dei premi ed è autore di 52 libri.
Come spiega il Dr. Suzuki, il problema con l’ingegneria genetica ha a che fare con il fatto che le piante e gli animali ingegnerizzati (modificate geneticamente) sono creati usando un trasferimento genetico orizzontale (chiamata anche eredità orizzontale), in contrasto al trasferimento genetico verticale, che è il meccanismo della riproduzione naturale.

Il trasferimento genetico verticale, o eredità verticale, è la trasmissione dei geni dalla generazione dei genitori alla prole attraverso una riproduzione sessuale o asessuale, ovvero accoppiando un maschio ed una femmina da una specie.
Nel trasferimento genetico orizzontale, invece, si inserisce un gene da una specie in un’altra completamente diversa, che perciò rischia di avere risultati inaspettati e spesso imprevedibili.
Chi propone l’OGM, ritiene di poter applicare i principi della eredità verticale a quella orizzontale e secondo il Dr. Suzuki, questa concezione è erronea in tutti i modi: si tratta di “scienza disgustosa”
Perché alberi geneticamente modificati?
Agli alberi geneticamente modificati si vogliono dare caratteristiche innaturali, come la capacità di uccidere insetti, tollerare erbicidi tossici, crescere velocemente in modo abnorme oppure alterare la composizione del legno.
L’industria della pasta di legno deve rimuovere la lignina dalla polpa del legno prima di poterla usare per fabbricare la carta, cosa che è una parte costosa del processo. Cosi l’industria biotech sta lavorando per creare alberi con basso contenuto di lignina. Il problema è che la lignina è ciò che da agli alberi la loro integrità strutturale.
E’ ciò che consente agli alberi di stare in piedi forti nel vento ed alter condizioni climatiche e di resistere a malattie e danni da insetti e animali. Alberi con basso contenuto di lignina sono più deboli e meno in grado di resistere a questi stress ambientali
Gli alberi con basso contenuto di lignina si decompongono più velocemente, rilasciando più velocemente anidride carbonica nell’atmosfera.
La contaminazione con DNA manipolato geneticamente ha fatto si che molti coltivatori di papaya bio nelle Hawaiian perdessero le loro piantagioni e/o la certificazione “biologica”. Le papaye hawaiiane geneticamente modificate ora hanno cominciato a sviluppare un fungo dalle macchie nere, cosi ogni 10 giorni si è dovuto spruzzarle pesantemente di fungicidi tossici.
Tutto ciò è molto tipico di ciò che accade con le piante OGM: sono più deboli e più suscettibili a malattie e perché restino vitali, c’è bisogno di somministrare loro enormi quantità di sostanze chimiche, spesso nella forma di erbicidi e pesticidi.
L’erbicida glifosato, per esempio (l’agente attivo nel Roundup) è stato messo in relazione ad aborti naturali, nascite premature, linfoma di Hodgkin. L’unica a vincere in questo scenario è l’industria biotech perché produce sia semi OGM che le sostanze chimiche tossiche di cui c’è bisogno per farli crescere. L’industria del biotech ha creato il problema ed anche la “soluzione” che la arricchisce.

In Florida, un gruppo di attivisti, è stato allontanato dall’Università che è sede di un istituto di ricerca leader nell’ingegneria genetica degli alberi. (Vedi articolo).

Fonte

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