Financial Times: “Italia a grosso rischio default sul debito Pubblico!”

Italia defaultUn editoriale di Wolfgang Munchau lancia l’allarme: “Il fardello del debito italiano è un problema per tutti noi”. E il Paese non ha strumenti per uscire dalla “trappola”. Unica speranza è l’acquisto di titoli da parte della Bce di Mario Draghi.
La situazione economica italiana è insostenibile e porterà a un default sul debito a meno che non ci sia un improvviso e duraturo cambiamento nella crescita. Se così non fosse, il futuro dell’Italia nell’eurozona sarebbe in dubbio, e di fatto lo sarebbe il futuro dell’euro stesso”. E’ quanto si legge in un editoriale del Financial Times, a firma Wolfgang Munchau. Secondo il quale “nessuno sa” fino a che punto l’Italia, il cui debito in caso di stagnazione anche nel 2015 e 2016 salirà fino al 150% del pil, sia “insolvente”. “Il Giappone lo è ancora, nonostante un rapporto debito/Pil del 200%”, ricorda Munchau, “ma il Giappone, diversamente dall’Italia, ha la sua banca centrale”. Il che permette a Tokyo di rassicurare gli investitori sul fatto di essere in grado di stabilizzare il debito. La politica monetaria di Roma, al contrario, come quelle di tutti i Paesi dell’Eurozona è affidata alla Bce.
Per l’Italia, dunque, l’unica via d’uscita dalla trappola consiste nella crescita del pil, che deve essere “più veloce di quella del debito”. Ma il Paese “non ha gli strumenti” per stimolarla: “Non può abbassare il tasso di interesse“, “non ha banca centrale che possa finanziare con la moneta i suoi debiti”, “non ha un tasso di cambio da poter svalutare”.
Naturalmente tutte queste leve esistono ancora e sono nelle mani dell’Eurotower di Mario Draghi, “ma i tassi di interesse dell’Eurozona sono ancora a zero”, “la Bce non sta (ancora) comprando titoli di Stato italiani” e “l’euro dovrebbe svalutarsi di circa il 60 per cento perché l’Italia possa ottenere una svalutazione di portata simile a quella del 1992, quando la lira lasciò temporaneamente il sistema monetario europeo“.
E le invocate riforme economiche, che tutti indicano come indispensabili e salvifiche? “Possono contribuire alla crescita nel lungo periodo, ma è un pò ingenuo pensare che l’economia ripartirà miracolosamente una volta che le imprese potranno licenziare il loro personale”. L’aggiustamento economico necessario “va molto al di là di qualche riforma strutturale. L’Italia ha bisogno di cambiare il sistema legale, di ridurre le tasse alla media dell’Eurozona e di migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione“. “In altre parole, deve cambiare l’intero sistema politico, scrive Munchau.
Secondo l’editorialista, “le speranze migliori risiedono nel programma di acquisto di titoli da parte della Bce”, perché “siamo in una situazione in cui abbiamo bisogno di un’azione politica estrema e coordinata per permettere all’Italia di crescere, sostenere il debito e in definitiva rimanere dentro l’Eurozona”.

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