Messaggi subliminali Winnie the Pooh
Gli studiosi di psicologia infantile della “Dailhousie University” di Halifax, in Nova Scotia, ha pubblicato un interessante articolo sul Canadian Medical Association Journal, nel quale sono stati diagnosticati ed identificati disturbi mentali in tutti i personaggi principali dell’allegra brigata di Winnie the Pooh.
Winnie Pooh apparve per la prima volta nel romanzo omonimo, scritto da Alan Alexander Milne e pubblicato il 14 ottobre 1926, e in seguito in altri lavori dello stesso autore. Dopo la morte di Milne, i diritti sui personaggi della serie furono ceduti alla Walt Disney, che ha reso attualmente il tenero orsetto giallo una delle principali icone dell’universo di Disney, nonché uno dei suoi personaggi più redditizi.
Gli psicologi e pediatri canadesi sono arrivati a tali associazioni:
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Winnie the Pooh: incapacità di concentrazione, aggravata da forme ossessive come il continuo far di conto e l’insaziabile voglia di miele; quest’ultima, unita alla bassa autostima, potrebbe avere come risultante psicologico la bulimia. La cura più comune in questo caso sarebbero psicofarmaci stimolanti come succede a un bambino su quattro con problemi di concentrazione nelle elementari del Nord-America.
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Christopher Robin: schizofrenia e malfunzionamento nella percezione della realtà, che porta il bambino ad avere allucinazioni in cui immagina che i suoi giocattoli siano vivi e gli parlano; non ha nessuno al mondo che lo guidi e sembra travagliato da insicurezze di genere sessuale che difficilmente potrà risolvere se continua a passare le sue giornate perdendosi nell’organizzare in un improbabile esercito locale i suoi illusori amici animali.
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Pimpi: disturbo d’ansia generalizzato. Una condizione mentale in cui ogni cosa è fonte di stress; il maialino diventa eccessivamente nervoso diverse volte e questo è evidente nel modo in cui le orecchie sottilmente si contraggono. Ecco allora che servirebbero sedativi per risparmiare all’ansioso ed apprensivo Pimpi i traumi del fallimento ogni volta che cerca di catturare gli “efelanti” animali multicolori sognati da Pooh.
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Tappo: disturbo ossessivo-compulsivo. Un disturbo d’ansia in cui la persona soffre di pensieri ossessivi e tendenze compulsive; questi possono essere rintracciati nel coniglietto con azioni incontrollabili come la pulizia a livello estremo e la mania per l’ordine. È molto pratico e preciso e si arrabbia sempre quando le cose non vanno come secondo i suoi piani.
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Ih-Oh: depressione. Stato mentale caratterizzato da un sentimento sconsolato e cupo e mancanza di attività; senza tante spiegazioni, il disturbo è più che evidente nell’asinello, che risulta essere il caso clinico più palese tra tutti gli altri.
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Roo e Kanga: asocialità per il figlio e “Sindrome della Leonessa” per la madre; la “Sinrdome della Leonessa” è distorsione della percezione delle cose e degli avvenimenti che circondano una mamma e la fanno diventare ossessivamente gelosa, portando a vivere il rapporto con la prole in modo estremamente possessivo e protettivo, anche a costo della vita. Tutto ciò si riflette nel piccolo Roo, che rischia di diventare un adolescente asociale allevato dall’attentissima ma trasandata Kanga, mentre il suo unico modello maschile è rappresentato dallo spericolato ed incosciente Tigro.
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Tigro: ADHD, ovvero sindrome da deficit di attenzione ed iperattività. Il tigrotto è chiaramente affetto da un disturbo eterogeneo e complesso del comportamento, caratterizzato da inattenzione, impulsività, iperattività motoria che rende difficoltoso il normale sviluppo, integrazione ed adattamento sociale.
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Uffa: disturbo narcisistico di personalità. Il gufo è eccessivamente preoccupato di se stesso e dei suoi parenti ed antenati; crede di essere l’animale più saggio ed intelligente, nonostante appaia, a tratti, logorroico e dislessico.
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