Il Patto con gli Alieni: i contatti e la collaborazione tra il governo americano e diverse razze ET e l’influenza del governo ombra
Laura M. Eisenhower, pronipote del Presidente americano, è stata recentemente ospite del 22º Simposio ufologico di San Marino (29 e 30 marzo 2014), in cui ha esposto le sue personali conoscenze e convinzioni in merito a UFO ed extraterrestri.
La sua prestigiosa famiglia mai ha confermato né smentito tali eventi e da sempre sulla vicenda ha calato una cortina di riservatezza. La relatrice, quindi, ha premesso al pubblico del convegno, che quelle che avrebbe riportato non sono dicerie provenienti dall’ambito familiare, ma frutto di indagini tra le diverse figure istituzionali a lei vicine, appartenute alle varie gestioni che negli anni si sono succedute ai vertici dell’amministrazione USA.
Il Trattato di Grenada
Da subito la nipote di “Ike”ha confermato la realtà del contatto che Eisenhower ebbe con le EBE – entità biologiche extraterrestri nel 1954. e che tale incontro, tra americani e alieni, non fu il primo. Il Governo USA nel corso del governo Roosevelt, nel 1933, incontrò la razza dei Grigi, con i quali scaturì, nei primi mesi del ’34, un accordo a scadenza decennale. L’accordo prevedeva il rilascio di tecnologia aliena in cambio di una concessione che consentisse agli alieni il rapimento temporaneo e incruento di esseri umani e il prelievo di bestiame, principalmente per studi biologici e genetici. Inoltre, il governo avrebbe consentito agli extraterrestri di potersi installare presso basi sotterranee sia naturali che artificiali, terrestri e marine, dislocate nella zona occidentale degli Stati Uniti, dove avrebbero operato con discrezione e indisturbati.
L’accordo fu denominato “Trattato di Grenada”. La razza dei piccoli Grigi proponeva al Governo Roosevelt un allettante pacchetto tecnologico riguardante, tra l’altro, l’acquisizione di strumenti innovativi nell’industria spaziale e del trasporto, indicazioni sullo studio di rivoluzionarie leghe metalliche, dispositivi antigravitazionali e conoscenze chimiche legate alla medicina.
Nel biennio 1933-34, mentre i Grigi patteggiavano con gli USA, i Pleiadiani prendevano invece contatto con la Germania nazista, inizialmente attraverso le capacità psichiche di un gruppo di “esper” tedesche, note ai vertici militari con il nome di VrilGesellschaft e coordinate da Maria Orsic. Anche la Germania nazista stava trattando l’acquisizione di elementi innovativi per la ricerca tecnologica legata ai viaggi spazio-temporali e tecniche per il controllo mentale noto agli alieni. La vicenda su questi patti venne confermata dal noto contattista svizzero “Edward” Billy Meyer in tempi non sospetti, in quanto lo stesso mantenne stretti contatti con i Pleiadiani per decenni.
La lenta e progressiva infiltrazione
Durante l’amministrazione Truman, i vertici americani erano consapevoli che la gestione del rapporto tra Stati Uniti e alieni fosse un’incombenza le cui decisioni non potevano gravare sulle sole spalle del Presidente. Oltretutto, in quegli anni erano avvenuti, anche oltre i confini USA, diversi crash di navicelle aliene ed era quindi urgente evitare che la presenza extraterrestre attirasse eccessiva attenzione sia dei media, che degli altri governi. Era necessario perciò un team di esperti dell’esercito vicini ai servizi segreti in grado di gestire tali eventi accidentali. Truman, di conseguenza, nel ‘46 autorizzò l’avvio del progetto Paperclip, i cui scopi erano: impedire il recupero UFO da parte di altri; impedire l’utilizzo dei risultati ottenuti dal Reich e “disinnescare” la capacità di riarmo e riorganizzazione militare da parte della Germania del dopo-guerra.
L’operazione richiedeva una tale priorità che l’Ufficio Servizi Strategici OSS (Professors Agency Services) risultò essere operativa tre mesi prima che il Presidente Truman la ufficializzasse. Giocando così d’anticipo, molti membri del settore
ricerca della Germania nazista divennero ospiti del governo americano, ripuliti da un imbarazzante passato e, con il beneplacito delle Autorità, poterono così continuare in serenità le loro ricerche. Questa operazione su vasta scala, nel tempo e con l’intromissione degli alieni, divenne però uno strumento che si ritorse contro la stessa amministrazione
americana.
L’Agenda delle 3 Alternative
Durante la sua amministrazione, Eisenhower dispose la realizzazione di una società governativa secretata, nota ai vertici col nome “Jason Society”, i cui selezionati membri erano chiamati “Jason Scolars”. Il team si occupava di quelle che definivano l’Agenda delle 3 Alternative. Agenda che, in realtà, erano programmi pianificabili nel tempo. Ognuna delle “Alternative” prevedeva la preservazione di una parte del genere umano (sia sul piano biologico che tecnologico) da un’eventuale apocalisse naturale o provocata da aggressive civiltà aliene. Lo scenario previsto dalla Alternativa 1 ipotizzava l’uso di testate nucleari tattiche in grado di creare buchi nella stratosfera, allo scopo di mitigare il surriscaldamento terrestre e disperdere nello spazio l’inquinamento più volatile e dannoso.
L’Alternativa 2 predisponeva la progressiva costruzione di tunnel e città sotterranee, destinate, in caso di cataclisma sulla superficie, a ospitare la solita élite umana. Alternativa 3 pianificava la parziale migrazione dalla Terra alla volta di Marte. Un programma sicuramente più complesso dei precedenti ma che, grazie a tecnologie acquisite, sarebbe risultato il più sicuro. La stessa Laura Eisnehower ha affermato di essere stata scelta e contattata, nel marzo 2006, da organi governativi riguardo all’Alternativa 3.
Proposta che Laura rifiutò, in quanto fermamente convinta che la spiritualità individuale sia indissolubilmente legata alla Madre Terra. Una consapevolezza che viene sempre più condivisa, ma che ancora non basta a frenare il numero di attività segrete come i tunnel. A questo proposito, l’ingegnere e rivelatore Philip Schneider sostenne che, a partire dal 1947, di basi sotterranee di profondità ne furono costruite non meno di 131. Attualmente, 62 sono gestite da alieni di razza Grigia, originari di Zeta Reticuli e da Grigi di statura elevata.
Il Primo Contatto di “Ike”
Laura Eisenhower ha ricordato al pubblico uno dei più famosi discorsi del suo bisnonno, “Dialoghi per la pace”, tenuto
alle Nazioni Unite poco tempo dopo il meeting con gli extraterrestri del febbraio 1954. Il discorso indicava la sua posizione favorevole all’arresto del proliferare delle armi nucleari e conseguenti test.
“Ike” non era il solo ad avere questo desiderio, condiviso specialmente dal gruppo dei Pleiadiani. Il suo contatto con questa specifica razza avvenne in un hangar della base aerea di Hercules, nota, all’epoca, come Muroc. Questi alieni avevano già contatti, anche se informali, con semplici cittadini terrestri. All’incontro ufficiale erano presenti anche quattro rappresentanti della società civile americana, vicini ai vertici governativi. Si trattava di Gerald Lights, scienziato metafisico (parapsicologo, diremmo noi), il giornalista Franklin Winthrop Allen, l’economista Edwin Nourse e il vescovo della Chiesa Cattolica di Los Angeles James Francis McIntyre. Da frammenti sul dialogo che intercorse tra extraterrestri e Presidente, Laura ha affermato che il gruppo di alieni mise in guardia “Ike” dal proseguire gli accordi di Roosevelt, con la razza dei Grigi, che in quel periodo stazionavano su un’astronave madre orbitante sull’Equatore.
I Pleiadiani, ancor prima di un apporto tecnologico, si offrirono di aiutarci tramite una sorta di sviluppo spirituale, base indispensabile per l’utilizzo della loro elevata tecnologia. In contropartita chiesero lo smantellamento totale dell’arsenale atomico, condizione per loro imprescindibile dell’accordo.
Le richieste vennero recepite con molta diffidenza, in quanto avrebbero reso il territorio statunitense e i governi alleati
troppo vulnerabili all’attacco di chiunque, che fosse terrestre o altro. A malincuore Eisenhower dovette declinare la proposta. Seguirono altri contatti con differenti gruppi di alieni, dichiarò Gerald Light. In tutto, le razze che in qualche modo concordarono le loro operazioni sulla Terra furono quattro: oltre ai Nordici e ai Grigi, i contatti avvennero anche con una razza umanoide mediamente alta oltre due metri e una delegazione di rettiliani.
La raccolta delle anime
Il già citato Trattato di Grenada, firmato nel ‘33 con la razza dei Grigi, essendo ritrattabile ogni dieci anni portò Eisenhower all’incontro con tale delegazione nel 1954, ponendo la sua amministrazione nell’evidenza di trovarsi al cospetto di civiltà talmente progredite da ritenere, all’epoca, la resistenza militare del tutto inutile. Ma i Grigi rassicurarono gli americani: non era loro intenzione un programma di aggressione alla Terra. Le loro richieste erano di carattere puramente scientifiche e di studio. Secondo Laura, però, da parte dei Grigi ci fu un secondo fine: quello che definirono “raccolta delle Anime”, ossia una complessa operazione di “estrazione” delle energie vitali dagli esseri umani per ottenere un’ibridazione umano/aliena in grado di rendere compatibili fra loro varie razze. Operazione che i Grigi, e non solo, tentarono già con i più evoluti Nordici, dando vita a “Grigi di statura superiore”. L’operazione sarebbe basilare per i Grigi, in quanto prossimi a una catastrofe genetica che metterebbe a rischio la loro energia vitale e capacita di riproduzione.
Il Bilderberg
Arriviamo poi al 1952 quando, grazie a vertici economici globali nacque il “gruppo Bilderberg”, non solo per “gestire” i destini economico-industriali del mondo, ma anche per monitorare la possibile intenzione, da parte dei visitatori alieni, di acquisire il controllo dell’economia terrestre. Tale nucleo interno ai Bilderberg è noto come Consiglio delle Relazioni Esterne, che con la Commissione Trilaterale formerebbe il famigerato Governo Ombra, in grado di influenzare le scelte dell’intero sistema geopolitico grazie anche alla gestione sul rilascio di tecnologia aliena.
Tale situazione non poteva che scatenare, all’interno di questi organismi segreti, lotte di potere tra i più moderati e chi, sia umani che alieni, aspirerebbe a un maggior controllo sulla Terra. Noi umani, a detta di Laura Eisenhower, presi tra i due fuochi, dovremmo reagire con la cognizione di quanto accade, comprendendo che il nostro primario interesse è quello di essere tutti più uniti.
Pleiadiani al Pentagono
I contatti tra “Ike” e i benevoli Pleiadiani, anche senza accordi firmati, non si interruppero, al punto che lui e il suo staff, compreso l’allora il vice presidente Richard Nixon, acconsentirono a ospitare una delegazione di Pleiadiani presso il Pentagono, dove rimasero per tre anni. Tale convivenza fu voluta per una sorta di distensione reciproca e per consolidare la fiducia tra le parti. Gli unici a non gradirne la presenza furono i vertici del già citato Governo Ombra, che ritenevano in pericolo il patto con le altre razze meno disinteressate. Nel tempo, la fiducia tra americani e le razze Nordiche dei Pleiadiani, Arturiani, Taucetiani, AlfaCentauriani e Arturiani si sarebbe consolidata. Il nostro risveglio spirituale porterebbe a un fondamentale duplice risultato: respingere chi, da altre stelle, si avvicini per sfruttare noi e il nostro pianeta e aprire finalmente gli occhi sulla nostra valenza spirituale, che ci consentirebbe di accedere a nuovi concetti di elevata tecnologia, entrando a pieno titolo in una famiglia extraplanetaria.
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