Truffa Marchionne

marchionne renziCome previsto, e come preannunciato da chi alle favole ed ai “maghi dei piani industriali” non crede più, subito dopo l’annuncio, accolto da politica, PD in testa, e sindacati firmatari dei vari accordi a perdere con Fiat, Fim (Cisl) e Uilm (Uil)…la Fismic non conta un fico secco ed è inutile anche solo nominarla, cominciano le grane per i lavoratori.
Il polo logistico di Nola, altra grande invenzione del Marchionne canadese, nato nel 2007 per essere un punto di eccellenza della logistica, in uno dei vari piani truffa presentati alla stampa compiacente ed ai politici entusiasti, sembra, a valle dell’ultimo ennesimo piano presentato, non avere alcun motivo di sopravvivere ed i circa 300 lavoratori, rimasti in cassa integrazione perenne dal momento dell’annuncio ad oggi,  vicini, con il provvedimento in scadenza a Luglio, ad un probabile licenziamento in massa.
In quel “polo d’eccellenza”, sarebbe utile ricordarlo, furono spostati tutti quei lavoratori che per motivi fisici o sindacali recavano “problemi” al “grande rilancio della Fiat di Marchionne”…Una specie di lager improduttivo, un contenitore da tenere acceso, dove tenere in parcheggio gli individui “scomodi” a spese dello Stato, sino a che non si fossero realizzate le condizioni politico-sindacali per la sua cancellazione.
Dopo anni di annunci e grandi conferenze stampa, dopo il flop totale della politica industriale del canadese, confermata dai dati di vendita delle auto in Italia, dall’abbassamento della quota di mercato, dall’incapacità di produrre modelli competitivi e dopo la fuga all’estero, realizzata per scaricare sullo Stato italiano, e quindi su noi cittadini, il peso delle interminabili ore di cassa integrazione degli operai inattivi da anni, le conseguenze sociali della chiusura dello stabilimento di Termini Imerese, il crollo verticale di quell’indotto che viveva sull’ esistenza delle fabbriche, senza versare neanche più un euro in tasse,  appare lampante, ogni giorno di più, il vero e proprio imbroglio, la truffa di un’azienda che deve allo Stato italiano la sua crescita e la sua affermazione in ambito internazionale.
Senza i miliardi elargiti per gli ammortizzatori sociali e le promozioni per l’acquisto di nuove auto, senza i regali dei vari Prodi di turno, vedi Alfa Romeo, la Fiat avrebbe dovuto pagare il conto delle incapacità, dell’incompetenza, dell’approssimazione della sua dirigenza…invece sono gli operai, in prima battuta, ed i cittadini, poi, a pagarne le conseguenze.
Slai Cobas e Fiom scendono ancora una volta in campo nel silenzio di una politica intenta a comprarsi i voti di chi lavora per 80 euro, concentrata a riaffermare i vecchi equilibri, che hanno permesso alle varie caste italiche, politiche, industriali e sindacali, di spartirsi la torta, lontana mille miglia dalla realtà, dalla vita di tutti i giorni, da quel mondo del lavoro abbandonato nelle mani di veri e propri predatori, di distruttori di capacità e competenze.
Il 28 maggio i due sindacati indicono una manifestazione sotto la Regione Campania, in via Santa Lucia alle ore 10.30, per chiedere alle istituzioni un intervento nei confronti di un’azienda che non mantiene i patti e penalizza, ancora una volta, il nostro paese.
Gli investimenti promessi non sono mai stati fatti, la realtà parla di esborsi dello Stato, di lavoratori alla fame, di suicidi e di smantellamento progressivo dell’attività produttiva. Gli annunci non bastano più, ci vogliono fatti concreti…e questi fatti concreti devono essere impegno primario delle istituzioni nell’interesse della difesa dei diritti e degli investimenti che lo Stato ha profuso a piene mani.
Vedremo…il 28 MAGGIO, ORE 10,30, a VIA SANTA LUCIA….

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